La Virtus ci mette il cuore, trova la gara dell’orgoglio, come auspicato da coach Dalmonte al termine di garatre, e supera Siena (prima vittoria stagionale dopo sei kappaò) 71-65 al termine di una gara ruvida, non bella ma combattuta, come si conviene ad una semifinale.
Roma è partita male, complice un’altra serata no di Hosley ma questa volta coach Dalmonte non insiste sul “georgiano” e si affida alla vena di Baron, che cambia il suo modo di attaccare la difesa avversaria con evidente profitto, e all’energia di Jones, un leone che ogni tanto s’incaponisce in azzardati coast to coast ma che lotta per tutti i 34 minuti che il coach lo lascia sul parquet.
L’ingresso in campo del tiratore statunitense coincide col +9 dei padroni di casa, lentamente risucchiati da una Siena sorniona che viene scossa da un provvidenziale timeout di coach Crespi. I toscani, ritrovato un Hunter in gran spolvero, dominano il secondo quarto a rimbalzo e le seconde opportunità offensive producono il break che consente ai pluricampioni d’Italia di agganciare e sorpassare l’Acea che non si disunisce e trova il pari a quota 34 proprio sulla sirena con una agile penetrazione di Jones.
Il terzo periodo vede i giallorossi furenti per i fischi della terna arbitrale, la peggiore di questa serie; una gomitata di Nelson a D’Ercole viene tramutata in un fallo alla difesa con immediato tecnico per le proteste del play giallorosso; curiosità, anche nel duello in finale dell’anno scorso D’Ercole subì un contatto da Bobby Brown ma si vide fischiare clamorosamente fallo).
la Virtus si sente defraudata e Siena, dalla lunetta non punisce a dovere, chiudendo sotto 51-47 il terzo periodo di gioco. L’ultima frazione vede Roma scappare via con Goss che mette la tripla del massimo vantaggio virtussino (60-47 al 35′), un attimo prima che iniziasse l’ennesimo show del formidabile Janning, che con Carter spaventa i padroni di casa seppellendoli con un 12-0 tutto costruito dall’arco.
Roma vacilla ma non cede, Baron si inventa un altro tiro pesante prima dei tiri liberi di Jones che chiudono la sfida, una partita che Roma ha vinto col cuore, affidandosi a Kanacevic sotto canestro e facendo a meno di Mbakwe negli ultimi minuti, fuori a causa di una distorsione alla caviglia sinistra rimediata sotto il proprio tabellone.