CHIUSURA AZIENDALE…

E’ cosa comune in molte aziende, in questo periodo… Anche nell’azienda cervello di molti si va in vacanza e questo lo si può leggere su giornali, blog, televisione e noi del basket siamo, purtroppo, coinvolti in questo trend.

Le rubriche sportive di tutti i media si inventano (rigorosamente sul calcio e basta), notizie di mercato che il più delle volte notizie non sono, ma solo rumours, spettegùless, chiacchiere da bar o poco più. In compenso nel basket è il momento in cui società, giocatori ed agenti sono più attivi… Chi lo sa? Noi ammalati della palla al cesto, notizie che girano tra gli addetti e i super tifosi o poco più siamo quelli informati e non perché ci giungono le notizie ufficiali, ma perché, come tanti piccoli Di Marzio, le andiamo a cercare …

Anche qui, è triste dirlo, ci facciamo bagnare il naso dal calcio. E qui non è colpa della concorrenza, perché tutti gli organi d’informazione in questo periodo sono alla ricerca affannosa di notizie, merce rara in Agosto, ma di chi dovrebbe, tempestando di email, SMS, WhatsApp, tweet e FB gli interessati e non, creare l’interesse non solo con notizie certe ma anche con le voci.

Ricordiamoci la base della pubblicità: parliamone bene o male, basta che ne parliamo. Certo, i duri e puri non saranno d’accordo e anch’io non amo chi  parla per parlare, ma qui si tratta di strappare più spazio possibile a chi riempie pagine di non notizie, che però, combinazione , non riguardano il basket.

Abbiamo lo sport più dinamico e telegenico in assoluto e non lo promuoviamo? Prima regola del marketing, guadagnare più spazio possibile, più visibilità possibile: poi, guadagnata l’attenzione, faremo vedere quanto è bello e divertente è questo sport. Lo dico alle radio e tv private: creiamo rubriche con idee e tanta pallacanestro e da lì risaliamo la china. Poco alla volta l’interesse cresce. Molte squadre, lavorando con scuole, famiglie, organi locali, mantengono alto l’interesse. Lo spingono con i social, Internet, il Web e App dedicate: gli strumenti ci sono, basta volerli usare e mantenere un buon “volume” d’emissione. Poi il passo successivo è scrollarci di dosso quello snobismo che non riusciamo ad eliminare e fare nostre quelle banalità che il calcio cavalca benissimo e noi non abbiamo il coraggio di fare:  la notiziola, il gossip, le piccole iniziative dei singoli giocatori, le curiosità. I tifosi (io per primo), vogliono sapere tutto della squadra, del giocatore preferito, di tutto quello che succede attorno al canestro.

E’ vero che la pallacanestro è stata ed è motore di novità e linguaggio  poi applicati su tanti altri sport, calcio compreso: ora dovremmo ribaltare il discorso e avere l’umiltà di rubacchiare dagli altri e usare gli stessi strumenti. Se non vogliamo, per l’ennesima volta , rimanere indietro.