È un Dalmonte fiero del carattere mostrato dai suoi ragazzi, quello che si presenta in sala stampa dopo la battaglia vinta con Capo D’Orlando. Il coach capitolino ribadisce con veemenza la voglia di provarci fino in fondo da parte di un gruppo che, stanco e falcidiato dai contrattempi fisici (stasera l’infermeria ha accolto anche Sandri, vittima di una distorsione di lieve entità alla caviglia sinistra), ha mostrato il volto giusto per riprendersi una contesa che, sul 49-56 a cinque minuti dalla sirena sembrava compromessa: “Avevo cercato di far passare un messaggio prima della partita e cioè che dovevamo vincere, in un modo o nell’altro; la squadra ha recepito, forse mi ha preso un po’ troppo alla lettera (sorride) ma ho visto quel che chiedevo. Se nonostante il 2/23 dal perimetro e il -7  a pochi minuti dal termine, il gruppo fa quadrato e riesce a ribaltare l’inerzia della partita con difesa e forza mentale, a me arriva un segnale importante che mi fa toccare con mano il livello di crescita di questo gruppo”.

Con questo successo Roma può coltivare ancora ambizioni playoff e il coach imolese lo ribadisce pur sottolineando una volta ancora come quel traguardo non sia un’obiettivo di inizio stagione: “Si lavora sempre con degli obiettivi e la vittoria di stasera fa da spartiacque nella stagione; era come se fossimo davanti ad un bivio ed abbiamo girato nella giusta direzione. I playoff sono alla portata anche se davanti ci sono tante formazioni più accreditate di noi. La chiave di lettura è la differenza fra volere e dovere:  lo dico da settembre che non dobbiamo per forza raggiungere la post season, se ci riusciremo ne saremo contenti e statene certi, ci metteremo tutta la volontà possibile per riuscirci”.

Sul futuro il condottiero giallorosso non si sbilancia, ma conta sulla sosta per la final eight per recuperare un po’ di energie in vita del rush finale che aspetta la Virtus, a partire dalla gara casalinga con Pesaro del 1 marzo: “Non so che gara sarà con Saragozza in coppa, a meno di clamorosi incastri in cui non credo, la classifica del girone è ormai stabilita; Sandri sarà out fino a dopo Sassari poi avremo due settimane per recuperare lui, De Zeeuw e Triche, che anche stasera ha stretto i denti e dato tutto quel che poteva”.

Soddisfatto e sorridente, Jordan Morgan ha dichiarato che la squadra aveva capito alla perfezione l’importanza della posta in palio: “Spevamo che non sarebbe stato semplice contro una difesa aggressiva contro la quale abbiamo avuto difficoltà a metter dentro anche tiri aperti. Personalmente sto lavorando molto in palestra per migliorare la mia tecnica e ammetto di aver avuto bisogno di tempo per capire la nuova realtà in cui mi trovavo”.