L’EA7 Armani Milano batte la Sidigas Avellino 82-76
e si aggiudica la Beko Final Eight 2016. Al Mediolanum Forum di Assago è il giorno della finale, che assegnerà la Coppa Italia. Per l’EA7 Armani Milano un appuntamento col successo più volte rimandato, per la Sidigas Avellino un ricorso storico, che riporta società e tifosi alla vittoria dell’edizione 2008. Sugli spalti del Forum non più di 9000 spettatori, ma molto appassionati, tra cui una foltissima rappresentanza di tifosi irpini. Milano ritrova in panchina Bruno Cerella, in prodigioso recupero dopo un solo giorno dall’intervento al menisco. Lo starting five di Repesa consta di Cinciarini, Jenkins, Simon, Sanders e Magro. Sacripanti risponde con Green, Acker, Nunnally, Leunen e Cervi: quest’ultimo conquista la palla al centro e sblocca il tabellone. Sanders mette la tripla, ma Acker risponde. Ottima azione di Magro che, nell’area irpina, segna e subisce fallo da Cervi. Sanders ribadisce a canestro di potenza, Jenkins la mette dai 6,75; poco dopo segna di nuovo. Al 4′ è già 12-4 Milano: Sacripanti chiama il timeout, mentre il popolo “in red” sogna già una cavalcata trionfale, come già avvenuto con Venezia e Cremona. La pausa tecnica sortisce il solo canestro di Nunnally dopo 1′. Milano pressa molto in attacco, ma è poco lucida al tiro. Dopo due minuti di digiuno Olimpia, Rakim Sanders attacca il ferro da par suo. Cervi interrompe il digiuno biancoverde; torna sul parquet, tra le ovazioni del pubblico, Bruno Cerella. 1-2 McLean-Kalnietis e Milano si porta a +10. Veikalas ripolvera il suo tiro da 3, quando mancano 45″. C’è tempo per un libero di Kalnietis e l’incursione vincente di Simon. Milano fa suo il parziale 21-11. L’EA7 cattura quasi il doppio dei rimbalzi, limita a 11 i tiri degli avversari, mettendoli in condizioni di perdere 7 palle.
Secondo quarto – Apre Macvan, risponde Ragland da 3; Macvan ribatte dai 6,75: è 25-14 in un amen. Buva segna da sotto e viene fischiato tecnico a Simon: Green mette il libero e, sull’extra-possesso, Buva si ripete. Lafayette si sblocca da 3, ma poco dopo Veikalas attacca efficacemente il canestro (29-21 Milano). Avellino blinda la propria area, inducendo gli avversari a forzare diversi tiri: Repesa vuol parlarci sopra. La risposta è nell’incursione vincente di Cinciarini, che poi recupera due palle in attacco, non capitalizzate dai compagni. Al 6′ è Simon a smuovere il tabellone, poi 6 punti filati di Nunnally rianimano la Scandone (-6 a 3′ dalla pausa lunga). L’immediata tripla di Cinciarini induce Sacripanti a chiamare la pausa tecnica, evidentemente insoddisfatto della difesa attuata dai suoi. Acker attacca con successo il ferro. 2/2 di Nunnally dalla carità, poi McLean fa canestro e mette anche l’aggiuntivo. Sul fronte opposto, va a referto Pini, che segna anche il libero supplementare. Kalnietis segna a 25″ dalla fine, Pini fa 1/2 dalla lunetta e Macvan segna da sotto sulla sirena. Si va alla pausa lunga con Milano avanti 43-36. Continua il dominio Olimpia a rimbalzo, mentre crescono molto le percentuali al tiro di Avellino, che fa suo il parziale 25-22.
Terzo quarto – Macvan ne fa 5, intervallati dal canestro di Acker: Milano impone un ritmo indiavolato, ma Avellino è reattiva. Nullally fa 4/4 dalla carità, dimostrandosi elemento difficilmente marcabile per qualunque difesa; il carico lo gioca Acker, che al 3′ porta i suoi a -4. Sanders si prende la responsabilità dai 6,75 e non fallisce. L’EA7 è consapevole di giocare contro la squadra atleticamente e tecnicamente più attrezzata, tra le avversarie incontrate in Final Eight e comprende che questa finale non sarà una passeggiata sul velluto come i due incontri precedenti. I canestri si alternano da una parte e dall’altra, la partita è effervescente e il pubblico si diverte visibilmente. La tripla di Jenkins al 7′ incendia il Forum, ma Avellino lotta come un leone su ogni palla, in attacco come in difesa. A 8″ dalla sirena va in lunetta Ragland, che fa 2/2 e fissa il 60-55 Milano con cui si va all’ultima pausa.
Quarto quarto – Sanders ne fa 4 di fila; Buva segna per la Sidigas. Il tabellone viene smosso più dalla lunetta, che da tiri su azione: McLean fa 2/2, ma la prodigiosa schiacciata di Jenkins rianima gli entusiasmi meneghini, costringendo Sacripanti a chiamare timeout (68-57 al 3′). Buva fa valere chili e centimetri in area avversaria, ma gli risponde di agilità Cinciarini sul fronte opposto. Sanders piazza la bomba da casa sua, facendo esplodere il Forum. Buva regge da solo il peso dell’attacco irpino; Cinciarini mette la tripla del 76-61, che a 4′ dalla sirena può significare la Coppa. Pochi secondi dopo, McLean segna il +17 Olimpia: a Sacripanti, non rimane che il timeout della disperazione. Ragland regala un flebile segnale di vita all’attacco avellinese. Milano ha ancora birra in corpo, Cinciarini è un folletto; è però Leunen ad avere un sussulto tra i suoi, che risveglia anche Cervi: sul +10, a meno di 2′, Repesa chiama la pausa tecnica. McLean implementa il proprio score; Nunnally segna una spettacolare, ma ormai inutile tripla. Si ripete in schiacciata a 22″ dalla sirena: Milano va in lunetta con Simon, che mette entrambi i liberi.
Un libero di Ragland poi è garbage time: Milano vince l’incontro 82-76 e con esso la Beko Final Eight. Avellino ha giocato una splendida partita, onorando sino all’ultimo la manifestazione. Giorgio Armani leva la Coppa Italia al cielo: un sogno durato vent’anni.
Sidigas Avellino – EA7 Emporio Armani Milano 76-82
Avellino: Norcino ne, Ragland 8, Green 1, Veikalas 5, Acker 9, Leunen 3, Cervi 8, Severini, Nunnally 25, Pini 4, Buva 13, Parlato ne. Allenatore Sacripanti
Milano: McLean 15, Lafayette 3, Amato ne, Cerella, Kalnietis 5, Macvan 14, Magro 2, Cinciarini 10, Sanders 17, Jenkins 8, Simon 8. Allenatore Repesa