Non avrei mai potuto ipotizzare che una Gestione Commissariale che si sta lungamente protraendo, molto sofferta dai tesserati per la lunga durata, avesse condotto a scelte che poi, dopo vari tentativi altalenanti di governance interna dai risultati che per alcuni versi mi hanno lasciato veramente attonito, abbia condotto oggi il Settore arbitrale ad una lungimirante “assoluta trasparenza” e migliore operatività che si aveva necessità di dimostrare improrogabilmente, esternandola con forza e con ogni impegno.

Al Commissario Straordinario Gaetano Laguardia, pur favorito nella gestione per ricoprire contemporaneamente la carica di Vice-Presidente Vicario FIP, e di qui forme di inattaccabile leadership demandatagli e ancor più assorbente quella dal Presidente Giovanni Petrucci (entrambi personali amici federali da oltre 35 anni), va riconosciuto ultimamente un “maggior ascolto”, una migliore impostazione di diligence rispetto al dirigismo di maniera che aveva in prime cure dimostrato.

Aver voluto far terminare l’esperienza “Guglielmo Petrosino manager vice commissario”, esperienza che ha lasciato pochi lati positivi nelle “Impalcature del Settore” e, essersi proiettato nella scelta di altro Manager pubblico (ex arbitro di Serie A fra i più valenti) dotato di ben altra tipologia di mentalità federale, quale l’Eccellenza “Prefetto Grotti”, ciò si configura come una vera e propria “svolta radicale”.

Perché Francesco Grotti è un’Eccellenza? Lo è perché si è sempre “mostrato” a petto aperto, assumendosi le proprie responsabilità del suo dire, mai capzioso, sempre diretto agli obiettivi che riteneva meritassero le attenzioni e gli approfondimenti dei vertici federali, non nascondendo nomi e cognomi, e mai diminuendo la volitività con cui occorreva affermare, riaffermare, confermare!

Perché, pur anche “Prefetto”, perché tale dizione è un sostantivo che effettivamente sostanzia la sua azione, la rende scorrevole, digeribile pur anche da quella Nomenclatura del Settore che si è sempre chiusa in sé stessa (santoni… santarelli…. santini… a mò di quelli parrocchiali… e, di sponda, più di qualche quaquaraquà…) auto referenziante e maledettamente, anzi stra-maledettamente “corporativa”.

Conterei che Francesco Grotti non debba mai spingersi alle modalità di un ritornato… Prefetto di ferro di palermitana memoria, che si ritenne di impiegare per raddrizzare qualche Irriducibile, ma se occorresse, ritengo che non avrebbe dubbio alcuno ad agire in tal senso, tetragono negli aspetti federali da perseguire e con modalità però da “guanti di velluto”.

Peraltro con lui si è in sintonia soltanto se si percorrono binari di concretezza, di correttezza e di stringente spirito di sana competitività: ogni “paraculaggine” si infrangerebbe come un moscerino che incontra in volo un treno Frecciarossa.

Al suo collega Vice commissario Grandini, pur non proveniente dalla Categoria arbitrale – a parte la disastrosa esperienza che ha dovuto subire ed arginare, fino a che gli è stato possibile, per essere stato presente nel Consiglio direttivo dell’allora Presidente Zancanella – occorre riconoscere delle ottime “valenze” ma ad adiuvandum.

Intanto un Gruppo di lavoro è stato chiamato a ristrutturare il “Regolamento di Settore”: insomma si vedono all’orizzonte tutti i presupposti per far sì che i tesserati, con le varie qualifiche funzionali di appartenenza, possano ben presto operare nella maggior garanzia di una presenza efficace e di certezza di diritto nell’ambito di principi cardine, assolutamente significativi ad assicurare una buona e puntuale gestione in tutte le possibili sfaccettature.

Per concludere, non posso non indirizzare al mio amico di sempre Gaetano Laguardia il plauso di continuare a sostenere il peso Super-commissariale ma che, prima o poi, dovrà terminare, con il pieno assenso del Presidentissimo Giovanni Petrucci di concedere al Settore la dignità fiduciaria della presenza di un proprio Consiglio Direttivo. E ad entrambi e al Consiglio Federale, quindi l’onere di scegliere, con concreta saggezza, gli Uomini a cui dover affidare questo delicatissimo Settore.