Fortitudo, si direbbe, in scioltezza, sull’ 1-0. Agrigento per larghi tratti della gara sembra fare un po’ la “sparring partner” anche se probabilmente è la attenzione dei padrni di casa a mantenere la compagine ospite ai margini della partita. Troppe volte abbiamo assistito a situazioni simili dove la Fortitudo non era stata capace di mantener ampi margini; oggi invece si è vista una squadra attenta e cinica.

L’analisi di coach Ciani fotografa la situazione dei siculi: “Siamo contenti di essere qui, nessuno ci pensava, ma non credo fosse opinione di nessuno che potessimo arrivare nei play off. E’ chiaro che la felicità per il risultato di giocare i play off ci porta a dover imparare in fretta a provare a giocare a questo livello, per noi sconosciuto. Oggi abbiamo avuto un impatto non all’altezza. Già nel secondo quarto abbiamo preso un brutto parziale che poi ci siamo trainati dietro. Dovremmo superare un gap fisico in tutti gli uno contro uno rispetto alla Fortitudo”, così come l’analisi di Pozzecco conferma l’importanza di una gara come questa: “Abbiamo giocato una buona partita, senza pause, con un buon atteggiamento e con una buona attenzione. Questo è importante, poi il risultato mi interessa meno, anche se ovviamente, conta vincere. Vorrei vedere una squadra giocare a pallacanestro. Far riposare Mancinelli? Sui lunghi andavamo bene, avrei forse preferito farlo giocare meno, però non ho potuto. Il turnover? Ho dato un segnale forte agli italiani, del tipo, mi fido di voi. Mercoledì McCamey giocherà”

LA CRONACA

La partita di Agrigento dura poco piu’ di 5 minuti, quando una bomba di Ambrosin stampa sul tabellone luminoso di un Paladozza stranamente cosparso di larghi vuoti sulle tribune ( comunque 4.350 i paganti) il +3 per gli ospiti ( 11-14). Lì Agrigento subisce un 10-0 firmato dal trio delle meraviglie biancoblu’ (Rosselli – Cinciarini – Mancinelli) che di fatto chiude la partita (22-14 al 9’). Certo, i siciliani provano a “stare lì” ( 22-18 al 11’) ma la Fortitudo è presente sul campo e lascia le briciole all’avversario ( altro parziale di 14-3 con cui si gira la boa di metà secondo quarto sul 32-21). Verrebbe da dire che da lì in poi, per 25 minuti di partita assistiamo, di fatto a un lunghissimo “garbage time”. Ma quello che si vede è invece frutto di una attenzione massima della Fortitudo sulla partita, decisa a evitare che Agrigento possa, con l’inerzia che deriva da chi oltre a non aver nulla da perdere è anche di fatto fuori partita, in un qualche modo rimettere in discussione il risultato. Agrigento però è, almeno in questa gara 1, poca cosa e vive di estemporaneità in alcuni suoi elementi ( Cannon ed Evangelisti ad esempio) che alternano qualcosa di buono a tanto di meno buono. Accano a loro un evanescente Willliams, un dannoso Zilli, un alterno Ambrosin. Ciani con quello che ha può fare ben poco e onestamente non sappiamo cosa potrà inventare per trovare qualcosa di diverso in 48 ore. Dovrà forse sperare in un calo della Fortitudo, questa sera per larghi tratti piacevole e divertente, con il “solito” capitan Mancinelli ( a riposo per tutto il quarto periodo) con un ottimo ( anche se in qualche frangente nervoso) Cinciarini ( 22 alla fine per lui, palma dell’MVP e standing ovation per la sua uscita a 1’19” dal gong), la ormai sicura solidità di Rosselli ( 7 assist) e le buone cose di Chillo e Pini. Peccato per Nazzareno Italiano, “appiedato” da una botta ( pare nulla di grave) al ginocchio e per un McCamey oggi ai box per scelta tecnica.

Dal 15’ in avanti, come si è detto, è un rivedere al rialzo il massimo vantaggio della F fino al 72-49 del 32’ quando un “sussulto” di vita di Agrigento (7-0) rimette i siculi ad un divario, per così dire, accettabile. C’è gloria per tutti nel finale, anche per Montanari e Murabito che si ricavano un tiro a testa, purtroppo, in entrambi i casi, sbilenco.

Neppure il tempo di finire di scrivere, pubblicare e rileggere, che saremo già a gara 2, tra 48 ore, mercoledì 2 Maggio. Gara 1 deve essere dimenticata perché molte (troppe) volte le impressioni iniziali ti portano a calare l’intensità e l’approccio alla partita successiva. Su questo crediamo dovrà lavorare soprattutto il Pozz… e non sarà certamente un lavoro semplice.

FORTITUDO BOLOGNA – FORTITUDO AGRIGENTO               85-68    (22-16) (47-28) (68-49)

Bologna: Cinciarini 22 (7/11, 1/4), Mancinelli 15 (6/7, 1/2), Okereafor 7 (2/3, 1/3), Murabito (0/1 da 3), Montanari (0/1 da 3), Chillo 13 (4/6, 0/2), Gandini 6 (2/3), Amici 3 (1/2, 0/1), Rosselli 6 (1/1, 1/2), Pini 9 (4/6), Italiano. All. Pozzecco

Agrigento: Cannon 13 (6/7) , Zugno 6 (2/4), Evangelisti 13 (2/4, 2/4), Cuffaro n.e. , Williams 6 (3/5, 0/2), Zilli 3 (1/6), Ambrosin 8 (1/6, 2/8), Guariglia 9 (3/5, 1/3), Pepe 8 (3/3, 0/6), Lovisotto 2 (1/1). All. Ciani.

Statistiche di squadra. Tiri da 2: Bo 28/41, Ag 22/41; Tiri da 3: Bo 4/16, Ag 5/23; Liberi Bo 17/25, Ag. 9/15. Rimbalzi: Bo 41 ( 32+9, Pini 9) Ag 29 (21+8, Williams 6). Assist: Bologna 12 ( Rosselli 7), Agrigento 15 ( Williams 5)

 

Pagelline:

Bologna: Cinciarini 7,5; Mancinelli 7, Okereafor 6+, Fultz 5,5, Murabito s.v., Montanari s.v., Chillo 7, Gandini 6+, Amici 5,5, Rosselli 6,5, Pini 6,5, Italiano s.v. All. Pozzecco 6,5

Agrigento: Cannon 6+, Zugno 5,5, Evangelisti 6, Williams 5, Zilli 4,5, Ambrosin 5, Guariglia 5,5, Pepe 5,5, Lovisotto 5,5. All. Ciani 6

Arbitri: Bartoli 6, Radaelli 5,5, Maschietto 6,5.