La sconfitta dei Lakers contro i Pacers di stanotte cela, al di là del risultato, elementi positivi e negativi.

Anche la storia diceva che Indianapolis non sarebbe stato un campo facile: su quel parquet LeBron James ha record perdente di 18-23. I Pacers, allenati allora proprio da Vogel che ora sta sul pino dei Lakers, sono stati i grandi rivali ad Est della versione Miami Heat di LBJ; ne sono sempre usciti perdenti, ma la rivalità Indy vs LeBron è molto accesa. Stanotte Il Prescelto non ha incantato (8/20 dal campo, 0/6 da 3).

Il confronto mancava di un protagonista: Anthony Davis, per una distorsione alla caviglia destra rimediata domenica. La notizia era brutta di per sé, ma diventa pessima se si osservano alcune situazioni. Davis è un giocatore spesso infortunato, e ogni anno i suoi problemi iniziano a dicembre, e ogni volta iniziano con un infortunio che viene catalogato come “leggero”, che “non impedirà la sua presenza alla prossima gara” proprio come accaduto questa volta e poi invece…. C’è davvero da augurare ai Lakers che non sia il solito inizio del tormentone dentro-fuori-riposino di Monociglio. Aggiungete la quinta gara di seguito persa da Kuzma (sempre caviglia).

Nonostante la sconfitta, elementi positivi sono emersi per LAL. La prestazione dei due lunghi: pur assai diversi da Davis, di fatto i suoi sostituti. Dwight Howard e Javalone McGee hanno combinato per 30+14 con 5 stoppate, e DH ha fatto percorso netto dal campo: 10/10. Inoltre si è visto un eccellente Rajon Rondo, in campo per tutto il quarto periodo e autore con un paio di assists deliziosi del miglior momento dei gialloviola: +5 con 4 mins da giocare; che RR riesca ad alternarsi positivamente a James e a conquistarne la fiducia nel guidare la squadra è di certo un obiettivo di coach Vogel.

Dove i Lakers sono stati orribili, dove è emerso il buco enorme che si creerebbe con un’assenza prolungata di AD, è stato il gioco offensivo dal palleggio. A parte LeBron e i due assenti, il miglior Laker dal palleggio è il volenteroso Alex Caruso: tutti gli altri (Bradley, KCP, Green, Daniels, Dudley) sono principalmente difensori e spot-up shooters. Non si deve escludere che, ora che la finestra per operare sul mercato è aperta, ad L.A. intervengano in qualche modo su questo aspetto del roster.