Solo la Gara3 tra Utah e Golden State stanotte.

VIVINT ENERGY ARENA, SALT LAKE CITY. GS WARRIORS 102 – UTAH JAZZ 91

Fine del secondo quarto: Utah sorpassa GS con una tripla di Rodney Hood (peraltro il suo unico paniere in 38 minuti): è la prima volta che gli Warriors finiscono sotto nel punteggio dal terzo quarto del primo turno di PO vs i Blazers. Undici quarti e mezzo di fila senza perdere il comando di una gara sono davvero tanti. Finiti a -11, cosa ha scatenato, oltre ai meriti tecnici, la reazione dei Jazz? Il comportamento assurdo di Draymond Green, che forse subisce un torto arbitrale, forse.., ma comincia a protestare, e continua, continua, continua…senza davvero una ragione al mondo per essere così ciecamente sciocco. Alla fine i refs si stufano e gli mollano un tecnico, Dray-G (9-10-5, 1 rec, 1 stoppata) viene richiamato in panchina e mentre torna verso il pino, il pubblico di Salt Lake lo buuuuuuuua. Lui risponde come ci aspetteremmo da un calciatore italiano: facendo al pubblico il segno del 2-0, il vantaggio di GS nella serie. Il rapporto tra Green e la città dello Utah era già incrinato dal fatto che, dopo l’eliminazione dei Clippers da parte dei Jazz, lui aveva affermato che avrebbe preferito vincessero i Velieri perché a LA, la sera, ci si diverte di più. Tornando al campo: oltre che dalla sceneggiata autolesionista di Green, una delle cose che aveva portato gli Warriors sotto nel punteggio era stata la cattiva percentuale di tiro, in particolare di Steph (23-5-4 ma 6/20 al tiro, 3 canestri da 2 e 3 triple) e di Klay (solo 6 pti con 1/9 al tiro). Curry ha infilato la prima tripla a circa 3 mins dalla fine del terzo periodo, quando già gran parte del distacco era stato ridotto dalla difesa e da un KD (38+13 e 15/26 al tiro) stellare e anche insolitamente duro: suo un forte “diverbio” con Rudy Gobert (21-15-4 con 2 stoppate e 7/8 al tiro). La difesa di Golden State è stata la migliore per efficacia su 100 possessi in regular season, dunque non  è una novità, ma è stata aiutata dall’infortunio del cervelluto George Hill, la pg titolare di Jazz. Utah quest’anno è stata campione NBA di sfortuna: è l’ennesimo contrattempo fisico per uno degli starters, ma non sempre, in aprticolare a livello di Semifinali di Conference, i pur bravi sostituti (Shelvin Mack, 11-4-5 ma 3/11 al tiro e 3 perse) sono all’altezza del compito. Senza la principale testa pensante, e terminato il Sacro Fuoco accesso dalla cretinata di Green, i Jazz hanno perso terreno: la citata tripla di Curry valeva il -1 Warriors, e da lì in poi il parziale sarebbe stato 35-23 per GS. Qualche altro score: per Utah Hayward 29-2-6, per GS singolare che, a parte KD, il miglio plus/minus sia di Javalone McGee (+17 e per lui 2+7 con 1 stoppata).