Stanotte erano in programma Gara7 tra BOS e MIL, e la prima tra GS e NOLA.

Dubitiamo che la pronuncia americana (Scemi O’gele) sia corretta. Semi è un nomignolo, necessario perché al battesimo fu deciso così: Jesusemilore Talodabijesu Ojeleye. In Nigeria, prima che la famiglia emigrasse ad Ottawa, quella in Kansas. Semi è stato la più inaspettata chiave per il passaggio di turno dei Celtics, grazie alla difesa, semplicemente perfetta in Gara5+7, sullo Pterodattilo Greco. Contribuisce alla stagione dei Celtics in maniera più sensibile dei numeri (3-2-1, regalando qualcosa, 35% dal campo, 188 tiri in tutto, di cui 125 da 3). Non è uno fermo: 2 anni a Duke, ma Coach K lo faceva giocare poco,  trasferimento a SMU, dove diventa il giocatore dominante della AAC, 20+7 di media, venendo notato da Ainge: scelta 37 dei Celtics, Draft17. Come per Rozier, Ainge ha privilegiato il fisico e la bella personalità: i basketball skills sono considerati ovvi. Si tratta di un 2.01 per 109 kg: Embiid, per dire, ne pesa 115. Semi è un pezzo di granito col cuore talmente timido da fare arrabbiare lo staff biancoverde per essere troppo esitante a prendersi tiri che potrebbe imbucare. Timido fino a che non gli dai una missione: il fratellone che vuoi al fianco quando a scuola i bulli passano il segno, o il compagno di squadra che ti aiuta annullando Antetokounmpo. Stanotte, e vale anche per Gara5, il Greco ha preso 17 tiri, almeno 13 quando, dopo cambi e blocchi, non era guardato da Ojeleye; lo abbiamo visto rimbalzare via effettuando il suo movimento preferito – palleggio dal lato verso post medio, giro dorsale verso centro area, piccolo bump sul difensore per togliergli tempo, paniere: ecco, sul bump Giannis veniva rimbalzato via dal petto di Semi. W costruita in difesa, anche se fanno impressione i 112 segnati dai Celtics: per provarlo altri dati oltre a quanto compiuto da Ojeleye. A fine primo half Giannis-Middleton-Brogdon-Bledsoe erano 6/21 dal campo; a 5 mins dalla fine del primo quarto, all’ingresso in campo di Marcus Smart (5-4-6. 3 rec e 1 stoppata, no contest miglior difensore NBA) i Bucks erano a 15, finiranno a 17 (parziale 20-2, in gara5 uguale, 13 poi 15). Dopo aver costruito in difesa, i Celtics hanno mantenuto la W con l’attacco, segnando 62 punti nel secondo half, grazie all’esplosione di Rozier (26-6-9, 5/8 da 2 e da 3) e Al Horford (26-8-3, 13/17). Horford entrava in Gara7 come unico giocatore NBA ad allineare nei PO almeno 16-8-3 + 1,5 stoppate (18.1-8.7-3.3+1.6, solo le stoppate son diventate 1.4 dopo stanotte). I Celtics vanno avanti in 7 partite, e restano impronosticabili: privi di Hayward, Irving, Theis, hanno battuto Milwaukee senza avere per tutto il secondo tempo Jaylen Brown (problemi muscolari alla coscia destra ancora da valutare). JB era il miglior Celtic dopo Horford in postseason: con lui in campo il +/- era +37, senza -49. Next man up.

 

Era anche l’inizio delle Conference Semis ad Ovest. Alla Oracle arrivavano i Pelicans. Non capita spesso di poter individuare al secondo preciso il momento in cui una gara cambia. 10:42 al termine del secondo periodo, 39 pari e TO per Kerr. Fino a quel punto Nola aveva il 61% dal campo e solo 2 perse, il merito era di Rajon Rondo, 4-4-7, ben più che di Anthony Davis, parso subito un po’ emozionato e molto ben difeso da Green e soprattutto Kevon Looney. Kerr (che si trovava ad affrontare il suo assistente dell’Anello 2015 Alvin Gentry) aveva sorpreso con un quintetto piccolissimo con Durant da 5 e posto per Nick Young: risultati non eccellenti, perché Swaggy-P in difesa è quel che è. Dal 39-39 e quel TO, GS si sveglia e mette insieme un paziale 37-14 per chiudere il quarto, nutrito da due momenti di 13-0 poi 11-0, mentre i Pels, precisi e attenti fino allora, facevano disastri aiutanto GS con 5 perse e 17 errori al tiro, trovando solo 7 possessi offensivi efficaci su 29. Klay 27-6-2, KD 26-13-2, Green 16-15-11 con 3 rec e 2 stoppate; di là Davis 21+10 ma sembre subendo (solo 2 reboff), RR bene con 9-8-11, e l’ex (con Anello) Ian Clark pietrificato dalle emozioni (3/10 al tiro). Forse per GS è stata l’ultima senza Steph: se davvero tornerà per Gara2 la ruggine accumulata potrebbe rendere la prossima partita una bella occasione per Nola, altrimenti…Altro pronostico: non riteniamo improbabile una rissa RR vs Dray-G.