Serie appena iniziate, ancora tutto da vedere con qualche indicazione che arriva, andiamo a vedere quanto è successo nella notte.

QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. ATLANTA HAWKS 93V- CLEVELAND CAVS 104. 1-0 CAVS
Replica dell’ultima finale dell’Est, che in perfetto stile NBA East Coast ci fece vedere tanta fisicità e tante botte. Siamo ancora lontani da quel livello di agonismo, che potrebbe alzarsi nelle gare successive, ma che rischia di essere già sufficiente per far perdere la spalla a Kevin Love. Tiro su uno dei tanti scarichi del re, Bazemore aiuta scompostamente, e la spalla di Kevin vacilla. Fortunatamente rientrerà in campo e commenterà con un “I’m fine”. I Cavs partono fortissimo, trovando grandi percentuali dall’arco, cinque bombe da quattro differenti granatieri solo nella prima frazione. Nonostante nel primo tempo entrambe le difese non siano state impeccabili, cavalcando l’onda del grande inizio, Cleveland controlla la gara senza troppi problemi fino a metà del terzo quarto, trovando anche un +18 sui falchi. A quel punto gil Hawks sembrano trovare un turning point, facendo vedere di essere la miglior difesa (numericamente) della Conference, e facendosi trascinare in attacco da un sontuoso Schroeder che chiuderà con 27 punti (playoff career high). Ad otto minuti dalla fine, alzata di Teague, quasi schiacciata di Horford, vantaggio Atlanta (80-79). Siamo in piena zona LeBron, che a volte di responsabilità se ne prenderà anche troppe, ma quando fa le scelte giuste sembra un’intera franchigia, front office incluso. Si lancia tre volte dentro, classico scarico di perfetta esecuzione, per Irving prima e per Love poi, la terza incursione frutta due punti più chance per il terzo. Dalla Georgia non riescono ad arginarlo, né a dare continuità alla grande rimonta compiuta. Non è necessario spendere troppe parole sulla superiorità tecnica di Cleveland, ma la serie promette bene. Da una parte LeBron afferma che i suoi Cavs non hanno giocato al meglio delle possibilità, su questo potremmo discutere, dall’altra coach Bud si mostra contento della capacità di riportarsi a contatto e fiducioso per le gare successive. 25 punti, 7 rimbalzi, 9 assist e 5 furti del re, 17-11 con 17 di tiri di Love e 21 di Kyrie con 8 tavoli serviti. Da notare i 14 rimbalzi di Tristan Thompson, equamente divisi tra offensivi e difensivi, che ispira a James l’ennesimo audace paragone, stavolta con Dennis Rodman. Tra gli Hawks miglior realizzatore il tedesco, aiutato da un iperattivo Bazemore (16-12) ed un sapiente, ma forse un po’ troppo tranquillo Millsap (17-13)?
AT&T CENTER, SAN ANTONIO. OKLAHOMA CITY THUNDER 98 – SAN ANTONIO SPURS 97. 1-1
Dopo una prima gara praticamente perfetta era impensabile un bis degli Spurs, che iniziano tirando male, sbagliando lay-up banali e non contenendo a dovere Westbrook e Durant. Se i texani fossero stati un po’ più concreti probabilmente staremmo parlando di un’altra partita, Aldridge scrive 41, ma solo Manu e Kawhi lo seguono in doppia cifra. Senza che nessuna delle due squadre riesca a fuggire abbiamo assistito ad una gara equilibrata e divertente in qualche suo passaggio. Wes e KD si infiammano nel finale, mostrando giocate da clutch players, per una volta Waiters infila la tripla dall’angolo senza palleggiare, perdere ritmo, né ammaccare nessun acino d’uva, ed i Thunder sembrano averla chiusa. Mai dire mai con gli Spurs, che alzando la difesa ed il ritmo risalgonl la china, Aldridge fa in modo che Ibaka rovini su di lui fuori dall’arco giadagnando 3 nichelini dalla carità, e gli speroni si portano a -1 sul 98-97 a 13 secondi dalla fine. A seguire gli dèi del basket e non solo premieranno OKC, probabilmente più per continuare a divertirsi che per altro. Rimessa Thunder, Waiters con la palla in mano sgomita via Ginobili per riuscire ad effettuarla, misteriosamente nessuno fischia, Durant non riesce a trattenerla, Green prova ad innescare un contropiede, Manu serve Mills con una magia, Mills piedi a posto sbaglia. Sembrerebbe finita, invece bagarre a rimbalzo, da cui esce vittorioso Ibaka probabilmente per aver picchiato più duro di tutti, e solo ora suona la sirena. Sperando che gli arbitri nel prosieguo della serie fischieranno almeno ciò che è eclatante, ci aspettiamo ancora equilibrio al ritorno in Oklahoma, con San Antonio che vorrà sicuramente riconquistare il fattore campo. Il dinamico duo OKC segna 57 in combinata: 28-7-4 per KD e 29-7-10 per RW.