Malissimo i Cavs, non bene nemmeno gli Spurs in questo inizio di stagione.

 

AT&T CENTER, SAN ANTONIO. GS WARRIORS 112 – SA SPURS 92

Gli infortuni a Monsieur e a Kawhi parevano molto diversi da come si stanno rivelando. Per Parker, complice anche l’età, pareva un career-ending injury, ed invece è stato tolto dal roster del G-League team degli Spurs (gli Austin Spurs) e rimesso nel roster di Alamo: essendo stato dichiarato abile per il gioco con contatto fisico, potrebbe tornare per il Ringraziamento, addirittura (23 Nov), anche se la maggior parte delle fonti USA sussurra che si attenderanno i primi di Dicembre. Per Kawhi doveva essere cosa di poco, ed invece la fine di Ottobre è diventata l’inizio di Novembre, ed ora si parla un’attesa ulteriore di 3 settimane. I tempi non saranno mai abbastanza brevi: questi Spurs hanno disperato bisogno di Kawhi soprattutto. La gara di stanotte vs i Campioni ne è stato lampante esempio: al momento gli Speroni hanno rotazioni che non consentono loro di esser competitivi per 48 mins, oltre ad alcuni difetti presenti fin dallo scorso anno. Stanotte ci sono state due partite: la prima durata 9’ dominata da SA, la seconda stravinta da GS. Nonostante il 12/26, buono sia per % che per quantità dei tiri, registrato nella gara (persa) vs i Celtics, San Antonio è la franchigia che usa meno e peggio il tiro da 3. Ben conscio di questo limite, Pop ha fatto in modo che i suoi iniziassero la gara con 6/9 da 3 nei primi 6:30 di gara: conducendo ad un parziale che, al minuto 9, sanciva +19 Spurs (31-12). Non solo Green o Mills, ma anche 2 di Aldridge e 1 di Gasol. Però, come lo scorso anno l’attacco di SA era un grosso imbuto che conduceva sempre a Kawhi, facilitando le difese avversarie, in questo inizio di stagione la situazione è identica, e l’imbuto conduce a LMA. I restanti sfoghi offensivi sono incostanti: solo Danny Green garantisce una certa solidità offensiva. Mills, Anderson (stasera molto bene: 16-7-4 con 1 rec e 2 stoppate), Manu, i nuovi Murray e Paul forniscono episodi, e Gasol (11-6-2), dovrebbe non essere una zavorra insopportabile in difesa (contro squadre senza veri lunghi come GS) per far sì che 26’ di tavole siano davvero proficui. Per provare a stare in partita Pop è stato obbligato a tenere in campo LMA per l’intero primo quarto e per 19 minuti dei primi 24: che non abbia sforato i 40 di impiego dipende solo dal fatto che gli ultimi 8 mins di quarto periodo non sono esistiti. Ovviamente Aldridge, che è un atleta NBA ma ha pur sempre un fisico complesso da portare in giro, ha sofferto di % basse, create nei minuti più profondi del suo rimanere in campo. La lunghezza della panca di Alamo è al momento solo nominale, perché a volte l’inesperienza di Murray incide sul modo di far girare la squadra, e stanotte ci si è messo anche Manu a perdere palloni importanti (2 nella rimonta di GS a fine secondo quarto); Rudy Gay invece sembra un marziano, e chissà se atterrerà mai (3/10 con 3 perse e tanta pigrizia). GS, inizialmente ben difesa dagli Spurs, ha scontato  come sempre quest’anno un inizio nervoso, che nel momento peggiore ha causato 0/8 con 4 perse in possessi offensivi consecutivi: lì gli Warriors son finiti a -19. Già gli ultimi 3 mins del primo quarto, però, rivelavano il risveglio dei Californiani, che chiudevano con parziale favorevole di 12-2, prolungato a 31-20 arrivando agli ultimi 3 mins prima di the half. La rimonta di GS è ancora più significativa considerando che è avvenuta senza tiri liberi: il primo viaggio in lunetta del secondo periodo è stato di Steph quando mancavano 80 secs al riposo. Chiuso il primo tempo sotto di 5 Golden State ha completato l’opera sorpassando sul 60-57 con tripla di KD: era solo il secondo canestro dal campo (aveva iniziato 0/8 anche lui), ma da lì si è scatenato, producendo 15 nel terzo periodo e 24-5-8 alla fine, confermandosi secondo miglior stoppatore della NBA grazie alle 3 inchiodate ai Texani. Solidissimo Klay, il migliore nella partenza difficile (27-3-2 con 11/17) e Steph (21-8-4 con 3 rec) come un diesel, concentrando la maggior parte degli errori all’inizio. Per farlo tornare in partita, Kerr lo ha fatto giocare qualche parentesi off the ball, lasciando KD, Iggy, Livingston o Green a trasferire il pallone. Ho visto il primo warning stagionale al giocatore che perde troppo tempo nel tirare i liberi: bersaglio Gay, che ha camminato fin quasi a centrocampo tra uno e l’altro.

 

Nell’altra gara di nottata, i Blazers hanno dilapidato 17 di vantaggio vs i Lakers, costringendosi a un doppio miracolo da 3: prima McCollum (22-2-5 con 5/8 da 3 ma 3/10 da 2) per il 110-107 pareggiato da Caldwell-Pope (14-3-2 con 2 rec e il 50% al tiro), e poi il game-winner lasciando soli 7 decimi sul cronometro di Lillard (chi altri? 32-6-5 con 14/14 ai liberi) in faccia al povero Brandon Ingram (14-3-3 ma 11 tiri), sempre più magro e messo in difficoltà anche dall’esplosione del quasi pariruolo Kyle Kuzma (22+3 con 10/17). Sembra uno scherzo ma è vero, Ingram sta ancora crescendo, e questo sviluppo altimetrico non giova al suo gioco: PER ORA…..Infine grande confronto di centri non amicissimi del pitturato tra il Blazer Nurkic (28-5-5 con 3 rec e 12/10) e Gemello Brook (27-3-1 con 9/15), e mano fratturata per Nance Jr.