Dopo aver lavorato benedetto dalle chiamate di Durant e Westbrook, Sam Presti dovrà programmare il prossimo futuro con un gioiello in meno. Uno in meno sì, ma paradossalmente uno in più delle aspettative. Non era per nulla scontato che RW restasse, ed è logico che dover ricostruire completamente una franchigia è ben diverso dal poter ripartire da uno come Russ. La scelta di Westbrook gli concede ancora delle scappatoie, avendo firmato un triennale, per il quale il terzo anno è di sua opzione, vedendo i prossimi risultati potrà sempre dire: “Ragazzi, ci abbiamo provato, non è più cosa.”

Nel futuro dei Thunder si aprono ora una gran varietà di scenari, pochi dei quali prevedibili, ma qualcuno almeno pensabile. Oltre all’indiscutibile apporto tecnico, mantenere RW nel roster può dare appetibilità alla franchigia. Qualche free agent di livello potrebbe essere attratto dalla possibilità di far coppia con lo 0. Le possibilità non sono certamente del livello di Durant, ma gente come Blake Griffin (peraltro figlio dell’Oklahoma), Gordon Hayward o Paul Millsap potrebbero fare al caso di Sam Presti. Uno di questi 3 svincolati eccellenti dopo un anno di rodaggio, che dovrà fungere da consacrazione per alcuni giovani, potrebbe rendere ancora ambizioni importanti ad una delle squadre più costantemente presenti ai massimi livelli degli ultimi anni. Oltre alla free agency, ci sarebbe la possibilità di imbastire qualche grossa trade, magari per muovere qualche pezzo grosso incerto del proprio futuro. In questa ottica DMC è un nome sempre di moda, ma anche un Redick o profili simili potrebbero essere abbordabili.

Nonostante le innumerevoli critiche, facendo un rapido bilancio, il lavoro degli ultimi anni del front-office Thunder non è stato assolutamente da buttare. In precedenza parlavamo di benedizioni, che però capitano soltanto a chi è capace a posizionarsi meglio tra le navate. Inoltre di superstar non adeguatamente valorizzate dalle loro prime franchigie se ne sono viste tante. Basti pensare ai Garnett, ai Chris Paul e i Davis di New Orleans… Nella speranza che a Minnesota non si ripetano ancora con KAT e Wiggins. I due gioielli in Oklahoma sono stati invece sempre sfruttati al meglio, magari è mancato un po’ di cinismo in alcune occasioni, ma nulla di imputabile alla dirigenza. Dal punto di vista della costruzione del roster si è sempre cercato di affiancare del personale di livello ai due grandi capireparto, e panchina degli ultimi tempi a parte, allenatori, quelli sì, a volte poco adatti hanno sempre avuto buoni mazzi di carte da giocare.

Sotto il profilo tecnico, molto potrebbe portare a pensare che la prossima stagione sarà lo show di Westbrook. Il numero 0 non ha mai mancato di dimostrare un certo amore ed una certa propensione per lo “hero-ball”, col quale però ci ha fatto anche vedere cosa è capace di far venire giù. Pensando ad esempio alla corsa per i playoff 2015, ricordando cosa fosse Westbrook in quel periodo viene l’acquolina nell’attendere la sua stagione da front-man. Ora… Front-man sì, ma di cosa?

Il roster attuale è ovviamente calato di livello, ma non per questo meno interessante. Guardando alle doti fisiche di Oladipo, Adams e compagni, la squadra assomiglia sempre più alla squadra di Russell Westbrook. Considerando che anche in questo periodo potrebbe esserci ancora qualcosina da fare, gli avversari di OKC non dovranno più aver paura di Durant, ma di prenderne tante sicuramente.