La Leonessa arriva con la forza del primato senza macchia, mentre la Virtus con le scorie di 2 sconfitte consecutive ed una settimana movimentata dalle notizie di mercato. Ne esce un match senza esclusione di colpi, che va a strappi (prima Brescia, poi Bologna) e che nel finale premia la maggior lucidità dei lombardi. Virtus con oggettivi problemi di gestione nei finali.
La Gara
Si parte subito con ritmi difensivi ed offensivi molto alti, come nelle corde di entrambe le squadre, ma con molto più agonismo che precisione. Quando il cronometro dice ancora 7’13” Lawson deve sostituire Slaughter già gravato di 2 falli e si apre una vera e propria falla sotto le plance bianconere. Brescia trova punti facili al ferro e domina a rimbalzo (a fine primo quarto saranno 7-13 per Bs). Per diversi minuti si alternano attacchi con buona scelte ma, mentre Brescia riesce ad avere continuità grazie soprattutto alle sapienti mani di Michele Vitali da cui partono autentici cioccolatini per i compagni, la Virtus si avvita su se stessa con poca circolazione e tiri senza costrutto. Una gomitata di Moss a Ndoja scalda l’ambiente e ne escono 2 perse di fila per Brescia, ma la capolista piazza un parziale di 12-2 e la Virtus annaspa. Ramagli prova a cambiare cervello in regia inserendo Stefano Gentile e buttando nella mischia Umeh, ma Brescia gestisce e chiude avanti 16-22.
Inizio secondo quarto e ancora una Virtus confusionaria, mentre la capolista fa girare la palla con maestria e si mantiene sempre con almeno 3 possessi di vantaggio, arrivando al 20-29 con una tripla “ignorante” di Luca Vitali da almeno 8 metri. Ora però a bloccarsi offensivamente è Brescia ed i padroni di casa rintuzzano la fuga fino al 41-45 del giro di boa.
Al rientro Virtus col sangue agli occhi e Brescia ancora con mezzo piede negli spogliatoi, mini parziale di 9-0 ed i bianconeri rivendono il vantaggio dopo molti minuti. Ora la Virtus gira sia in difesa che in attacco mentre Brescia sbaglia anche gli appoggi più facili. Momenti a dir poco confusi, arrivano ben 4 falli tecnici ed in questa autentica tonnara ci si carica di falli, premiando le rotazioni più lunghe di Brescia. Al minuto 8’13” cade male Gentile dopo un contatto e batte la testa sul parquet ma fortunatamente l’allarme rientra subito. La Virtus trova qualche minuto di lucidità offensiva e si va all’ultimo riposo sul 61-52 (20-7 il parziale dei padroni di casa).
Brescia torna a contatto nell’ultimo quarto soprattutto con la fisicità di Landry e Sacchetti, la Virtus prova a reggere con Aradori ed i rimbalzi di Slaughter ma attacca male la zona bresciana ed è sempre punto a punto; si arriva quindi a 43″ dal termine sul 72-73 Leonessa. La Virtus ha poca lucidità e, dopo l’errore di Gentile da 3 tarda a commettere fallo. 1/2 di Luca Vitali e canestro Slaughter :parità a 6,5″ dalla sirena. A 2,8″ esce il protagonista che non ti aspetti: step back di Luca Vitali dal colorato e rimane tempo solo per l’errore di Slaughter (non esattamente la scelta migliore).
Magic Moment
In una partita decisamente bruttina e che ha vissuto più di agonismo che non di qualità,la differenza l’hanno fatta la capacità di giocare di squadra e di saper cambiare pelle al momento giusto di Brescia. Leonessa che sa sempre adattarsi alla partita e mostra grande lucidità nei finali complessi. Per contro la Virtus mostra ancora una volta di essere un cantiere aperto e di avere, ora più che mai, rotazioni cortissime. Poca lucidità nelle fasi difficili della partita e grandi difficoltà in cabina di regia: i bianconeri non riescono mai ad innescare l’arma Slaughter dove farebbe più male e cioè in velocità nel colorato.
Man of the match
Andrebbe assegnato un MVP corale al cuore della capolista, ma la giocata della partita non può che essere il canestro della vittoria dell’ex Luca Vitali. Pertanto va a lui anche il titolo di Man of the Match.
Numbers
3 statistiche su tutte per leggere la partita:
- Tiri liberi: 4/9 Bologna 14/19 Brescia
- Valutazione: 71 Bologna 87 Brescia
- Plus Minus di Sacchetti: 25.
Brescia ha spaziature giuste e attacca bene il ferro, la Virtus fatica dannatamente ad entrare in area e costringe Slaughter a giocare troppo lontano da canestro (un fattore ormai consolidato anche i troppi liberi sbagliati). La valutazione di squadra, ancora come a Milano o contro Venezia parla chiaro. Partite punto a punto ma divario sulla valutazione ampio: la Virtus non sfrutta il suo potenziale. Ultima constatazione, alla Germani esce un Sacchetti tuttofare dalla panchina, mentre la Virtus trova solo le briciole dalla sua panchina.
Segafredo Virtus Bologna – Germani Basket Brescia 74 -76
Parziali: 16-22; 25-23 ; 20-7 ; 13-24