Prima delle gare di stanotte, cosa è successo nella NBA negli ultimi 4 giorni?

E’ successo che i Golden State Warriors hanno vinto, e con autorità, anche senza Steph e Iggy in campo, in OT, contro degli orgogliosi Hawks. E’ successo anche che Clippertown ha fatto un capolavoro vs OKC, rimontando 22 pti di svantaggio e finendo con 5 a proprio favore in un finale thrilling, in cui i Thunder ancora una volta sono andati a impiastricciarsi mani e teste, con attacchi insensati e palle perse. Il momentaccio di KD e compagni è stato confermato da un’altra batosta presa vs gli Warriors, alla Oracle stavolta: il pubblico, dopo una gara equilibrata, ha assistito alla prolungata embolia collettiva dei Thunder, estesa anche alla metà difensiva; non dobbiam tacere, però, del fatto che alcuni fischi un po’ casalinghi (in particolare due a favore di Livingston) hanno contribuito a rallentare il flusso sanguigno nelle menti dei ragazzi dell’Oklahoma. In ogni caso, da un distacco di 2-3 punti GS ha affossato OKC sotto 15 punti in meno di 4 minuti. Ora, con un parziale di 2-6, OKC è stata quasi raggiunta al terzo posto della Western dai Clippers, che hanno lo stesso numero di L e 2 W in meno: una gara di distacco, quindi. Confermata dalla W di stanotte, una notizia è che la squadra più hot del momento nella Eastern Conference sono gli Charlotte Hornets, che son 5 gare sopra al 50% e marciano sicuri verso i Playoffs, lasciandosi, probabilmente, alle spalle la royal rumble tra Washington, Chicago, Detroit, Indiana per 2 posti su 4 contendenti. Un mini-PowerRanking tra queste 4 secondo noi vede favoriti i Pacers, seguiti da Chicago (Butler starebbe per rientrare: molti dicono fin da stanotte), e poi a distanza Detroit e Washington, che continua a brillare per inconsistenza. Ah, in questi giorni si è molto parlato, anche di “come sta LBJ a Cleveland”, di “rinforzi” che sarebbero tra le esigenze assolute che il Prescelto ha espresso al management. Non gli avrà fatto piacere vedere che SA si è dotata di un rinforzo in sg: perdurendo l’assenza di Manu gli Spurs si sono assicurati i servigi di Kevin Martin, finito in lista partenti a Minnesota. Gran colpo. Tornando alla domanda su come stia James ai Cavs, sarebbe bello che a Cleveland ci stesse un po’ di più: il gossip assoluto del momento è la due guiorni di allenamento che hanno effettuato insieme lui e Wade, a Miami. “Chi va da chi?” è la domanda che aleggia ovunque. Se qualcuno dei due si muove, secondo noi sarà D-Wade.
Stanotte, per fortuna, nessun gossip e tanta palla nei canestri.

TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE. INDIANA PACERS 101 – CHARLOTTE HORNETS 108
Due prestazioni mostruose a una, vincono gli Hornets. I loro due assi sono Kemba (33-2-10 con 11/11 ai liberi) e Batum (31-7-4), quello di Indiana è sempre PG (35-7-7 con 5 recuperi). A Charlotte, anche dopo esser tornato da infortunio+squalifica, BigAl Jefferson continua a partire dalla panchina, che trova in questo modo qualità. La solitudine, invece, in cui spesso è costretto muoverso George sta cominciando a diventare pericolosa, perchè ora i Pacers sono in piena bagarre per conquistarsi il viaggio per la post-season.

AMWAY CENTER, ORLANDO. PHOENIX SUNS 102 – ORLANDO MAGIC 84
Disgustato dai suoi starters, a un certo punto coach Skyles li ha panchinati in blocco, ma non è che abbia trovato gran risposte dal pino. La sola prestazione di rilievo, per quanto parziale, tra i rilievi è stata quella di Ilyasova (5+12). Gara orribile di Orlando, che, d’altronde, è tra le squadre che non han quasi più nulla da chiedere alla stagione se non un finale che non calpesti la dignità degli spettatori. Phoenix interrompe anche la striscia eprdente in trasferta, giunta a 17, con una gran gara di Alex Len (31+15) che ha giocato insieme a Chandler in una riedizione di più fortunate coppie di Due Torri (10+12 per Tyson).

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. MIAMI HEAT 112 – PHILADELPHIA 76ERS 102
In Pennsylvania c’è una Contea che si chiama Wade. D-Wade (21-8-4) è stato il migliore degli Heat corsari a Philadelphia, insieme a Hassan Whiteside (19+19), che sta diventando, se non il migliore, il più intriguing tra i giovani centri della NBA, dato che i margini di miglioramento di questo giocatore sono ancora notevoli, soprattutto a livello mentale. La prestazione degli Heat è stata comunque globale, come testimoniano i 7 in doppia cifra, tra i quali meritano una segnalazione i 12+4 in soli 14 min del vecchio Amare’e Stoudemire. Di là, nei Sixers, il Lazzaretto era piano: infezione polmonare per Kendall Marshall, influenza per Stauskas, ginocchio per Noel e stinco per Okafor; sono emersi come quasi sempre Ish (26-8-5) e Covington (25-5-3).

TD GARDEN, BOSTON. NY KNICKS 104 – BOSTON CELTICS 105
Gara molto tirata, come dice il punteggio, risolta a 13 secondi dalla fine da un lay-up di Avery Bradley, che nella veste di uomo-clutch inizia a trovarsi benino..(tripla della W a Cleveland, stoppata decisiva vs Utah, il canestro di stanotte). I Celtics hanno perso e ripreso la aprtita due volte: prima nel terzo quarto, con 220 secondi fuoco appena tornati in campo, hanno annullato un vantaggio che era diventato +10 Knicks. Poi, nel finale, hanno tenuto per un’eternità i Knicks a 99, recuperando loro 9 punti e poi staccandoli di quel puntarello decisivo, non annullato dalla tripla sulla sirena di Melo. Eroe della gara il buon Melo (30-7-4), autore di una gran gara, consistente e attenta. Purtroppo per lui, aveva di fornte una delle formazioni meglio allenate nella storia della Associazione, formata epr di più da cagnacci che non mollano mai e difendono ogni possesso come fosse quello decisivo. Il “mattone dopo mattone” deve essere il mantra dei Celtics, meno dotati di altre squadre a livello di talento, ma di applicazione davvero totale. Nelle ultime 5 partite hanno battuto 150-68 gli avversari per punti in contropiede, per esempio. Stanotte oltre ad AB, IT4 è tornato a tirare bene e con i suoi 32 è diventata la prima guardia di Boston a infilare 8 tentelli in stagione dai tempi del povero Reggie Lewis, anno 1992. Se i Knicks avessero vinto, un altro paio di giocatori sarebbero stati sugli scudi: Calderon (13-5-5) e Afflalo (17 con 7/11).
AIR CANADA CENTER, TORONTO. PORTLAND TRAILBLAZERS 115 – TORONTO RAPTORS 117
Due tra le franchigie più in forma del momento si sono affrontate in Canada stanotte. I Blazers, a dire il vero, sono in leggerissimo calo dopo un Febbraio eccezionale, ed erano reduci dalla batosta presa a Boston, ma si son presentati con un record di 8-2 nelle ultime 10. Alla fina ha rpevalso Toronto, che ha però faticato fino all’ultimo secondo per rendere inutile la prova di D-Lill. La pg dei Blazers ha urlato 50 punti dimostrando che Steph non è il solo ad essere capace di certe distanze e certe percentuali (16/28 totale per Lillard). Solo CJ McCollum, però, si è aggiunto nell’andare in doppia cifra (24) per Portland. Toronto ha avuto un po’ più di profondità, sublimata in Valanciunas (17+10), Lowry (28-5-6) e DeRozan, che è stato protagonista di un “discreto” 38-2-3, di una gran paura epr una botta all’occhio (ma nulla di grave) subita a rimbalzo da un compagno e di un piccolo record mancato: nessuno nella NBA aveva mai fatto 25/25 in single game: lui ha sbagliato proprio il 25′ libero….
QUICKEN LOANS ARENA, CLEVELAND. WASHINGTON WIZARDS 83 – CLEVELAND CAVS 108
Cavs no problem. Corrono, tanto, e corrono sopra ai Wizards in versione gelatina. Wall, nemmeno da chiedere, ci mette sempre il suo (17-7-8), am per la concentrazione, poverissima, degli altri Wizards stanotte Cleveland ea ingiocabile, pur in assenza di Love. LBJ 19-13-7 in 30 minuti, Kyrie (resterà?) 21-5-8. 2/3 da oltre l’arco di Dellavedova, che non sembra un tiratore perchè altre specialità del suo gioco (sporco?) vengono di solito enfatizzate, ma, in un numero non piccolo di tiri, ha il 43% da 3.

FEDEX FORUM, MEMPHIS. UTAH JAZZ 88 – MEMPHIS GRIZZLIES 94
Memphis consolida la posizione di quinta forza ad Ovest, e ricordiamo sempre che gioca da un mese ormai senza Gasol. Ricordiamolo anche epr enfatizzare il lavoro di coach Joerger, che sta cavando succo anche da raperonzoli come Lance il Pazzo, 16+5 dalla panchina con 8/11, co-MVP insieme a Randolph (25-8-6). Utah confeziona un’altra sconfitta, e si allontana un po’ dall’ottabo posto della griglia PO, nelle mani ora dei Rockets.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. MINNESOTA T’WOLVES 101 – MILWAUKEE BUCKS 116
Nessun vero problema per i Bucks nello sbarazzarsi dei T’wolves. Notte da 32 per Middleton e da 27-12-3 con 2 stoppate per lo Pterodattilo. Nei T’wolves solo Towns (21+7) e LaVine (20-2-4) sopra la mediocrità.

PEPSI ARENA, DENVER. BROOKLYN NETS 121 – DENVER NUGGETS 120 (OT)
I Nuggets stan pensando di mettere il Gallo a riposo fino alla fne della stagione. La cosa non dispiacerebbe al coach della Nazionale Italiana , Ettore Messina, ma è anche indice del fatto che l’infortunio ha bisogno di tempistiche lunghe, e, se la franchigia dovesse tener farmo Danilo per farlo guarire bene, di certo avrebbe problemi nel vederlo aprtire per il Preolimpico di Giugno. E un’Italia senza Gallinari…..vabbè. Stanotte i Neggets hanno atto tutto abbastanza bene fino a 4 decimi dalla fine, auando Gemello Brook (20-4-5) ha schiaffeggiato un tap-in che è valso ai Nets la W corsara. MVP dei Nets Markel Brown (21-8-7 in 33 minuti dalla panca). Il presente non è un granchè, ma il futuro dei Nuggets potrebbe essere molto soddisfacente: non fanno 40 anni insieme i due migliori di nottata, Mudyai (25-6-7) e Jokic (15-12-4).

STAPLES CENTER, LOS ANGELES. ATLANTA HAWKS 106 – LA LAKERS 77
Una buona squadra NBA stanotte ha affrontato in trasferta a Los Angeles una mediocre sqaudra di Eurolega, e ha vinto la prima. Imbarazzanti 77 punti finali dei Lakers, con solo Julius Randle a salvarsi (16-10-2). Pe gli Hawks minutaggi distribuiti (nessuno oltre i 29) e stats di conseguenza poco appariscenti: scegliamo il 4/4 nelle triple di Korver ela gara di The Humph, Kris Humphries (14+8 in 22′).