Ferragosto segnerà la fine delle vacanze dell’Italia dei canestri perchè poi una dopo l’altra tutte le squadre della Lba si metteranno in marcia per il precampionato in vista della stagione 2017/18. All’appuntamento non risponderà presente la Juvecaserta, finita fuori strada all’ultima curva dell’iscrizione al campionato, estromessa dal Consiglio Federale sulla scorta della relazione della Comtec. A riportare la Caserta dei canestri in serie A non è servito neanche il ricorso al Collegio di garanzia per lo sport, giacché l’organo di giustizia sportiva ha rigettato la richiesta di riammissione al campionato. Così l’ultima speranza è affidata al ricorso da presentare al Tar, ma la società bianconera starebbe aspettando il deposito delle motivazioni da parte dell’organo del Coni. Al riguardo c’è da evidenziare che il termine di 30 giorni per le motivazioni non è perentorio e non preclude la possibilità di adire il Tar del Lazio.

Sulla questione l’avvocato amministrativista Federico de Luca di Melpignano (intervistato anche dal Mattino) sgombra il campo dai dubbi. «Un costante orientamento giurisprudenziale del Consiglio di Stato riconosce la facoltà di tutela di un interesse legittimo che rischia di essere pregiudicato in maniera grave ed irreparabile da una decisione tecnica di un altro ente. Vi è, pertanto, la possibilità di impugnare il solo dispositivo, laddove si è in presenza di un atto di discrezionalità, come è questo che riguarda la Juvecaserta, che va a ledere in maniera forte ed immediata quelli che sono gli interessi del ricorrente» afferma l’amministrativista napoletano che aggiunge: «Per queste fattispecie il portatore di un interesse legittimo può presentare istanza al Tar, che prende la forma di ricorso chiaramente al buio, chiedendo la sospensione del provvedimento in attesa delle motivazioni, riservandosi di depositare motivi aggiunti perché vengano manifestate in pieno le motivazioni del rigetto».

Per quanto attiene alla procedura per un’immediata riammissione, seppur con riserva, della Juvecaserta in serie A, l’avvocato de Luca di Melpignano illustra le due ipotesi. «Si può chiedere, dimostrando l’impossibilità di notifica alle parti per la ristrettezza dei termini, che il presidente del Tar emetta un decreto di sospensione ante causam, quindi senza che le altre parti neanche sappiano della presentazione della richiesta stessa. Il presidente, con lo stesso decreto, fissa anche la prima camera di consiglio per consentire il contradditorio tra le parti» sottolinea il legale che poi specifica anche l’altra possibilità: «C’è anche l’ipotesi, più utilizzata e secondo me valida nel caso della Juvecaserta, dell’inaudita altera parte. L’istante notifica alle parti e deposita al Tar la richiesta di sospensione del provvedimento senza che ci sia stato un contraddittorio, dimostrando il danno grave ed irreparabile che riceverebbe se dovesse aspettare la Camera di consiglio e l’udienza pubblica. Il presidente del Tar valuta se concedere la sospensione del provvedimento che, nel caso, diventa immediatamente esecutiva». Lo scorso anno la Paganese seguì tale procedura, ottenendo già il 4 agosto, il giorno successivo al deposito del ricorso, la delibera della Figc di riammissione con riserva al campionato. Insomma bene farebbe la Juvecaserta ad accelerare i tempi ed a presentare quanto prima il ricorso al Tar del Lazio, puntando ad ottenere la sospensiva della delibera del Consiglio Federale e la conseguente iscrizione con riserva alla serie A.

L’avvocato Federico de Luca di Melpignano conclude spiegando che «l’istanza di sospensione accolta è un’ordinanza attentamente ponderata e rappresenta un orientamento che deve avere un substrato motivazionale tanto solido da reggere anche un contradditorio di merito».