Abbiamo finito la stagione e ne stiamo cominciando un’altra e il basket italiano, televisivo e non, ha fatto una discreta figura.

Intanto le macronotizie: un italiano indossa l’anello da campione Nba e nella stessa squadra approda il più prestigioso tra i nostri coach, Ettore Messina. Milano vince lo scudetto dopo una stagione in crescendo ed un palazzo finalmente e più volte tutto esaurito e l’Eurolega chiude la stagione con le Final 4 in un Forum strapieno e con un vecchio/nuovo vincitore: il Maccabi Tel Aviv con il quale la stessa Milano sfiora il colpaccio delle finali europee.

Queste le notizie belle. Poi c’è la questione Siena e tutte quello che ne è collegato. La Legabasket in balia dei venti fino all’elezione di un presidente presente e non indagato, la questione di diritti televisivi parzialmente assegnati e ancora poco richiesti nonostante una gara sette della serie finale, in chiaro su Rai 3 con più che dignitosi ascolti.

E i preventivi? Molti sono ovviamente collegati alle cose dette precedentemente: l’Eurolega dopo la scomparsa di Siena vede una bellissima Sassari far capolino grazie al rodaggio nelle coppe minori della stagione scorsa. Vede però nel ranking che ha prodotto i gironi della nuova edizione il Maccabi vincitore non in prima fascia e Milano addirittura in quarta, posizione forzata da un meccanismo poco premiante la singola stagione. Insomma un ” rising star team” o un “MVT” non sono contemplati.

Poi le solite defezioni di giocatori grandi firme fuggiti in altri paesi, aiutati da tassazioni più favorevoli delle nostre (cioè tutte le altre…). Un tempo, “ante Bosman” e “ante crisi”, i grandi, magari a fine carriera venivano da noi. Ora innumerevoli carneadi per pochi buoni giocatori, arrivano e se la tirano pure…

La televisione vede ancora l’Eurolega in casa Sky, i primi diritti del Campionato alla Rai (speriamo non solo su RaiSport), mentre i secondi e terzi tornano in lizza. Tra l’altro, si riaffaccia SportItalia che, se ha risolto i problemi economici passati, vorrebbe cavalcare il buon momento della nostra pallacanestro. Poi c’è la nazionale, il mondiale in Spagna, di nuovo l’Nba con i Cavaliers di LeBron e coach of the year David Blatt, ecc.ecc. quindi non ci sarà da annoiarsi…