Gara 5 la partita dei playoff che nessuno vuole e in cui, ora, tutti sperano.

Nessuno la vuole perchè, ovviamente, all’inizio della serie si pensa di chiudere prima, si desidera non arrivare a quel match dentro/fuori che spesso non rende giustizia a nessuno.

Per chi ha il fattore campo a favore e vince le prime due gare, come ha fatto Brescia, vorrebbe poi chiudere la serie con una vittoria esterna.

Chi, come Trieste, torna a casa a mani vuote e gioca, vincendo, i due turni nel proprio palazzo, rimpiange amaramente di non aver portato via una vittoria anche in trasferta.

Infine la consapevolezza che la sfidante (Torino), in semifinale, rimane in attesa di verdetto e ha in realtà tutto il tempo di detensionarsi dal secco 3 a 0 ai danni di Ferentino e prepararsi con più calma alle prossime partite.

Gara 5, si diceva, ha già dentro se stessa tutta la tensione di gare uniche che bisogna saper gestire diversamente rispetto alle quattro precedenti.

Stasera a Brescia tutto trema, non solo gli instabili canestri del Sanfilippo, tremano i tifosi desiderosi di futuro, gli addetti ai lavori, sicuramente “tremano” i cuori (si spera non le mani) dei giocatori chiamati a giocarsi in 40 minuti un’intera stagione e, per alcuni di essi, anche il proprio futuro.

Tremano” anche entrambi i coach che hanno accompagnato fin qui, con passione infinita, due squadre dalle caratteristiche se non proprio comuni, almeno simili, come spesso hanno sottolineato.

Tremano” le società che hanno investito denari ed energie per (ri)portare ad alti livelli la pallacanestro nelle rispettive città.

Comunque vada, sarà un successo per tutti solo se la partita verrà giocata con entusiasmo e correttezza da entrambe le formazioni, poi il vero successo sarà per chi riuscirà a passare il turno perchè, il bello del basket è anche questo, il pareggio non è previsto e neppure la differenza punti, conta solo la vittoria.

#basketforever