Dopo i 4 quarti canonici (1° – Gli inizi e l’America   – 2° – Il rapporto con il basket3° – I «Buffa racconta» e le storie mondiali4° – I mondiali in arrivo e poi… ) l’Avvocato è un fiume in piena ed avendo ancora la possibilità di stare ad ascoltarlo, penso che per arrivare alla conclusione di questa partita possano servire i supplementari. Domande rapide, magari anche un po’ sciocche, di pura curiosità.

Quante lingue conosci e parli?

(Lungo silenzio e sguardo eloquente: non gli piace vantarsi) L’inglese, tutti i giorni della mia vita dai 18 anni e quindi ho familiarità. Lo spagnolo è la lingua che mi affascina di più al mondo. Balbetto del francese, mi avventuro in Giapponese. Sono molto attratto dalla cultura giapponese.

Piatto preferito?

Nei miei sogni, nella fantasia di bambino avrei voluto un mondo fatto di profiterolles, ma poi cambiava in un mondo fatto di lasagne. Io potevo mangiare tutto quello che mi circondava. E’ la prima volta che me lo chiedono, ma se posso raccontare la mia fantasia infantile è così.

Bionde o more?

L’ideale secondo me è la bruna con gli occhi chiari.

Cani o gatti?

Gatti, tutta la vita. Non c’è paragone. Primo, è un rapporto più paritario e poi c’è un’eleganza del felino che non è replicabile dall’umano.

Vino, birra o superalcolici?

(Imbarazzato)… Ehm… dunque… canne: netto. Sigarette: netto. Alcool: male, perché penso che l’alcool sia un fattore fondamentale nella storia dell’uomo. La vite, il vino è il matrimonio tra l’uomo e la terra. E’ il più antico, riuscito matrimonio dell’uomo e della terra. Bevo tutti e tre, ma mi picco di bere con attenzione. Non sono uno da Mohito, però la domenica sera mi concedo sempre un dito d’Armagnac. Ci sono dei posti del mondo dove io devo comprare le bottiglie. Ogni 5 anni riscatta il giro. Quest’estate Armagnac, l’anno scorso era Sherry in Andalusia, ogni anno devo fare 2/3 viaggi in cui vado a comprar bottiglie. Per me l’alcool è fondamentale, lo onoro come parte della storia dell’uomo, insomma, tendo a berlo… però non sono uno da gin tonic. Se devo buttarmi via non lo faccio con un mohito o un gin tonic, lo faccio con qualcosa che mi gratifica. E’ una parte decisiva della mia vita l’alcool, però… (ride) cerco di vendertela bene… sto attento non a quanto ma a cosa bevo.

Mattiniero o nottambulo (e qui rido io, già sapendo la risposta)

(Scoppia a ridere fragorosamente) Fatti una domanda di cui non sai già la risposta…

Ovviamente nottambulo sempre e per sempre…

La mia prima fidanzata mi regalò una vignetta con Snoopy su cui c’era scritto “I’m allergic to the morning”, e l’ho tenuta per sempre.

Che libri leggi, che film vedi…

Beh, il cinema è in assoluto la cosa, a parte i viaggi, di cui se potessi scegliere parlerei più volentieri. Io vivo secondo le mie passioni, ne ho 7 o 8, e vivo in relazione a queste. Il cinema è una delle mie attrazioni principali. Tra quello che vedo in sala e quello che vedo fuori possiamo fare anche tranquillamente più di un film al giorno in un anno. Il problema è convincere le persone che ti gravitano attorno a vedersi due argentini di domenica sera uno dietro l’altro definendoglieli fondamentali, di cui uno l’avevo già visto. E lì capisci se una donna ti ama o no.

E nel tuo tempo libero, se ne hai, cosa ti piace fare?

No, aspetta, il problema è che io lavoro quando non ho tempo libero. E’ esattamente un ribaltamento. Cosa fai quando non hai tempo libero.

Beato te! Mare o montagna?

Mare. Però… di tutte le emozioni di questi anni nei miei viaggi Machu Picchu è testa e spalle su tutte.

Il tuo posto del cuore? Il posto dove se hai bisogno di staccare, ricaricarti, fare pace col mondo, vai.

Guarda, avendo io una quantità vergognosa di privilegi, amo dire che sono ospite a casa mia quattro mesi all’anno. Ho abitato tutta la mia vita fino al 2005 a Milano, poi sono andato a vivere in provincia di Como per vivere in una casa che a Milano non mi sarei mai potuto permettere, ma dove potevo avere più spazio per i libri, dove potevo avere la stanza del tè, il biliardo… cose fondamentali per la quotidianità (ride)… Più che altro è l’idea di viaggiare che mi dà una sensazione di benessere. Sono figlio di un uomo che ho commemorato il giorno del suo funerale dicendo, vedendo gli occhi lucidi, “Vi sconsiglio di piangere”, perché quell’uomo lì ha vissuto pensando che non si fosse mai saputo abbastanza, conosciuto abbastanza, visto abbastanza. E’ stato bulimico di voglia di conoscere e ha vissuto ogni minuto della sua vita in modo forte. Il fatto è che era un cardiopatico da 14 anni, quindi ha vissuto avendo paura, ma di fatto non si è mai tirato indietro in niente e quindi io ragiono in questi termini, torno da un viaggio e sto pensando a quello dopo.

Il frutto non è caduto distante dall’albero allora…

Esatto. Questo è fondamentale. Io ho passato la mia vita a bocca aperta a stupirmi di tutto quello che leggevo, sentivo, vedevo. Credo che la capacità di continuare a stupirsi sia superiore a tante altre cose nella vita di un essere umano. E’ come con le donne: a una donna puoi fare qualsiasi cosa, tranne che annoiarla. Falle anche delle brutte cose, ma non annoiarla mai.

Magari belle è meglio però!

(ride) Belle è meglio. Se poi riesci a fare solo cose belle e non la annoi, sei messo veramente bene.

 

Dopo questa chicca guardo il mio registratore e realizzo che il quarto d’ora che mi aveva concesso all’inizio è diventato quasi un’ora. L’avvocato dal vivo è un vulcano: occhi accesi, mobili, vivi come raramente capita di incontrarne, mani in perenne movimento, parole che più che pronunciate sembrano dipinte.

Ascoltarlo parlare dal vivo avvolge e avvince forse più che in televisione e se ti sintonizzi sulla sua lunghezza d’onda puoi quasi percepire il flusso dei suoi pensieri. A concentrarti sul serio puoi sentirne perfino il rumore, quell’inconfondibile fruscìo di un jump shot di His Airness 23: solo rete.