La seconda semifinale vedeva impegnata la Sassari di casa e la nuovissima Roma di coach Dalmonte – probabilmente, dai tempi di Pesaro in poi, il miglior allenatore italiano per risultati ottenuti in rapporto ai rosters a disposizione. Il risultato dice +16 finale per Sassari, con un max vantaggio di +26: sono solo i primi due di una serie di numeri che stabiliscono che l’allenatore della Acea avrà modo di far verificare la bontà dell’affermazione sul suo valore.

Ecco gli altri numeri.

15: il numero delle palle perse da Roma nel solo primo tempo, laddove il numero aureo stabilito da coach Peterson è: al massimo 12 palloni persi in una partita, al massimo.

3: sono i minuti in cui sostanzialmente Roma ad inizio partita non è riuscita a passare la metà campo, subendo schiacciate e triple senza aver nemmeno il tempo di voltarsi in difesa.

22-22-23-22: i punti della squadra di Meo Sacchetti divisi per quarto, sintomo inequivocabile di una precisa organizzazione, particolare che spesso, nel commentare la bellezza o la allegria del gioco sassarese viene tralasciato o passato sotto silenzio.

La partita, preceduta e inframmezzata da un tributo al grande Travis Diener, non ha avuto davvero alcuna storia, subito travolta, la timida Roma, dalla pressione sulla palla degli esterni sassaresi e dalla precisione con cui, quando non partiva il contropiede primario, veniva servito il centro Shane Lawal, velocissimo ad occupare le tavole giuste nella transizione. Un tentativo di lottare, tra 2° e 3° quarto, Roma lo ha fatto, vivendo di triple (anche miracolose, come una doppia carambola sul bordo alto del tabellone per finire poi nella retina su brevetto di D’Ercole) e anche aggrappandosi ad alcuni ottimi 1vs1 dell’ex Trento ed ex Syracuse Triche (che però nel massimo campionato non può, attualmente, fare il playmaker). Ma, arrivata a -12 a metà terzo quarto, Roma ha di nuovo perso qualsiasi efficienza offensiva, dando modo a coach Sacchetti, dopo aver mostrato degli strepitosi protagonisti in Jeff Brooks (giocatore di assoluta eccellenza, il vero ago della bilancia della stagione di Sassari in Eurolega), Dyson e Sosa, di schierare nell’ultimo quarto un quintetto con 4 Italiani: Cusin (sicuri che sia tanto peggio di un Colton Iverson, uno di quelli che una chance di Summer League la ottengono sempre?), De Vecchi, Chessa e Brian Sacchetti.

Gli orizzonti per Roma sono di tanto lavoro e parecchia incertezza sul talento fisico della squadra, se si esclude il giovane dal Canada Ejim, capace stasera di abbondante doppia cifra a rimbalzo; per Sassari sono invece di curiosità assoluta per vedere dove potrà arrivare questa squadra davvero zeppa di talento, con forse poco fosforo negli esterni titolari Logan e Dyson, carenza però equilibrata dal ragazzo da Portorico, Sosa, e da un sontuoso Brooks.